Nel senso che ho smesso a dicembre scorso (accipicchia sono 4 mesi!!) di prendere farmaci, di monitorarmi, di vedere il ginecologo, di sentire via mail la Clinica del Nord, di ragionare sui giorni in cui prenotare un volo e andarmi a riprendere i miei blastofigli.
Per il resto, nell'ordine:
- non ho smesso di pensare alle punture che dovrò presto ricominciare a fare;
- non ho smesso di pensare a quei 4 piccoletti che continuano a stare ad aspettare al freddo, mentre la loro mamma si prende tempo, e addirittura per ragioni tecnico-economiche pensa di non scongelarli per primi, ma lasciarli ancora lì in attesa dei tempi di magra, e intanto ora pensa a fare una nuova stimolazione sperando di ottenerne degli altri e trasferirli da fresco già in terza giornata e non più in sesta come loro;
- non ho smesso neanche di pensare che dovrò tornare a frequentare il ginecologo italiano che mi prepara al transfer, quello che ogni volta mi fà sapere il suo disappunto per la clinica che ho scelto (non quella spagnola con lui convenzionata, ma una scelta di testa mia). Ci penso e non ho davvero voglia di rivedere la sua faccia abbronzata, il suo sorriso per niente disinteressato e il suo "Prego signora per la parcella ora si accomodi dalla mia segretaria, (io non mi occupo di soldi...io sono un dottorone, mica mi interessa il vile denaro...e poi coi tuoi miseri 300 € a monitoraggio che ci faccio? non mi ci compro neanche una boa di segnalazione per la mia nuova barca...)"
- non ho smesso di leggere i blog di donne con difficoltà simili alla mia, anzi ho allargato la cerchia ed ora non manco un loro post (con qualcuna ho iniziato a scrivermi e le loro parole sono state tra le più fraterne e solidali da quando tutta questa storia è iniziata). Risultato positivo: mi sento meno sola. Risultato non raggiunto: non manca giorno in cui la mia mente non sia sfiorata anche marginalmente dall'argomento figli, pma, aborto spontaneo..
MrMarito a dicembre mi ha spinto a non ripartire subito con un nuovo tentativo,
ne avevamo fatti dieci in undici mesi,
e mentre lo scrivo mi fà impressione,
come ho pututo farcela?
Sono certa anch'io come lui che occorresse un pò di pace sia al mio corpo, sia alla mia mente...
ma è proprio questo il punto:
mentre il corpo in effetti si è riposato,
la mente no.
Il pensiero di un figlio è una costante
mattina pomeriggio sera e pure notte in sogno,
non penso ad altro
non voglio altro
fingo interesse per ciò che prima erano i miei interessi: gli amici prima di tutto (ora una comparsata ogni tanto), il nuoto, il mare e le immersioni, la preparazione della Maratona (rimandata da due anni perchè come una scema ero convinta che il mese successivo sarei rimasta incinta e allora avrei dovuto interrompere l'allenamento, e allora tanto valeva neanche incominciarlo...), le mostre di fotografia, gli esperimenti in cucina e in pasticceria, il bricolage e i miei attacchi d'arte (ora l'unico sfogo in cui mi piace attivarmi è cucire stoffine per le Bai Jia Bei dei bimbi futuri delle compagne d'avventura).
E poi c'è il capitolo viaggi. Sono una viaggiatrice. Da sempre. Prima di tutto nella testa, nella predisposizione verso ciò che non conosco. Poi nella pratica, investendo ogni risparmio e piccolo capitale. I soldi spesi in viaggio sono sempre quelli spesi meglio, quelli di cui non potrei mai pentirmi. Così ho avuto l'occasione di vedere mezzo mondo, e l'altro mezzo è sempre nei programmi..
Eppure anche in questo la ricerca di un figlio mi ha in parte cambiata.
Ho combattuto con MrMarito cercando delle scuse per non partire per un magnifico viaggio che volevamo fare da tempo. Ho cercato delle scuse. Non mi era mai successo.
Era gennaio. Io volevo ripartire con la stimolazione a febbraio.
Lui mi spronava a cambiare aria, a stare un pò solo noi due, a fare ciò che ci piace da sempre fare, a distrarmi forse anche..a partire insomma, a tornare la coppia senza pensieri, se non quelli belli..
Voleva 10 giorni solo per noi dopo due anni di prove dure e poca spensieratezza.
Ma partire voleva dire rimandare il tentativo a maggio/giugno,
e a me sembrava un'eternità. Non volevo aspettare tanto.
Ma lo amo.
E mi sono fidata di lui.
Febbraio, giugno, novembre...non so quando mio figlio arriverà dal freddo
so che non conta il mese
conta sapere che quel giorno io sarò capace di essere sua madre.
Una donna serena
Una buona compagna di viaggio per il suo papà
Per questo domani noi partiamo.
Giappone, in cerca degli ultimi boccioli di ciliegi.